Scuola Don Comelli Vigevano | San Benedetto, patrono d’Europa
Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente.
Scuola Don Comelli Vigevano, infanzia, primaria e secondaria
18835
post-template-default,single,single-post,postid-18835,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-10.1.1,wpb-js-composer js-comp-ver-6.8.0,vc_responsive

San Benedetto, patrono d’Europa

San Benedetto, patrono d’Europa

Oggi 21 marzo ricordiamo San Benedetto, patrono d’Europa; a lui affidiamo tutti i paesi dell’Europa che stanno soffrendo per l’epidemia coronavirus.

Fu Paolo VI, a proclamare San Benedetto, il 24 ottobre 1964, Patrono d’Europa. Il pontefice aveva ben in mente la meravigliosa opera svolta dal Santo – mediante soprattutto la Regola, denominata, appunto, benedettina – per la formazione della civiltà e della cultura europea. Con la sua Lettera apostolica “Pacis nuntius”, con queste parole, papa Montini, descriveva il famoso abate:

“Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente: questi i giusti titoli della esaltazione di san Benedetto Abate. Al crollare dell’Impero Romano, ormai esausto, mentre alcune regioni d’Europa sembravano cadere nelle tenebre e altre erano ancora prive di civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante e assiduo impegno a far nascere in questo nostro continente l’aurora di una nuova era.

Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l’aratro il progresso cristiano alle popolazioni sparse dal Mediterraneo alla Scandinavia, dall’Irlanda alle pianure della Polonia.

Con la croce, cioè con la legge di Cristo, diede consistenza e sviluppo agli ordinamenti della vita pubblica e privata.

(…) Fu così che egli cementò quell’unità spirituale in Europa in forza della quale popoli divisi sul piano linguistico, etnico e culturale avvertirono di costituire l’unico popolo di Dio; unità che, grazie allo sforzo costante di quei monaci che si misero al seguito di insigne maestro, divenne la caratteristica distintiva del Medio Evo”.