Scuola Don Comelli Vigevano | Un papà in apprensione
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Un papà in apprensione

Un papà in apprensione

QUESITO

Buongiorno dottoressa,

per colpa dei Mondiali di calcio, in casa è una discussione continua. Mia figlia è bravina, gioca anche con i maschi, ma mia moglie è contraria, dice che poi le vengono i muscoloni. Chi ha ragione?

Grazie per la risposta

Un papà in apprensione

RISPOSTA

Le atlete e la loro eccessiva muscolatura: il tema ritorna attuale in questo momento di successi al femminile; uno tra tutti l’avventura delle nostre calciatrici ai Mondiali.

Le apprensioni di sua moglie, non sono ingiustificate, ugualmente legittime le sue risposte: provo a spiegarmi meglio.

In effetti, fino alla metà degli anni ottanta, lo sport al femminile veniva giudicato positivamente solo se scelto dalla famiglia e finché limitato a un’esperienza ludica. Era vissuto come un’opportunità per i suoi contenuti psico-motori o al massimo psicopedagogici, ma guai a inserire nella cartella- sport una logica agonistica.

Quest’ultima, soprattutto durante la crescita, avrebbe messo pesantemente in discussione lo stereotipo della femminilità in termini sociali e, soprattutto, l’identità di genere della ragazza agonista. Gli studi di quegli anni assecondavano, sia pur con qualche riserva tali presupposti.

Oggi sono stati fatti passi da giganti. La svolta a favore dello sport al femminile coincide con lo sviluppo degli studi sul benessere per il quale grosso peso riveste la pratica dello sport in ogni fase di vita.

Ma i problemi non si esauriscono qui. Ad esempio, è ancora lecito parlare di sport al maschile? Oppure: esistono davvero sport per maschi e per femmine? Le teorie scientifiche rispondono di no, ma cultura e immaginario collettivo non sono sempre allineati. Come se quegli anni fossero ancora tra noi.

Per questo tranquillizzi sua moglie, le faccia leggere la mia risposta.

Nel caso sarei lieta di parlarle.